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Michelangelo Antonioni, 1960

1. Anna e Sandro a Lisca Bianca (Eolie)

Guarda la clip e aggiungi le parole che mancano

Due mesi malissimo sono tre anni tutto bene
tempo discutere niente basta detto a casa mia

– Sposarci in questo caso non significherebbe ___________________________

… E poi non siamo già come sposati? Giulia e Corrado non ___________________________ già come sposati?

– Ma perché star qui a ___________________________, a parlare. Le parole, credi a me Anna, servono sempre meno, confondono. Io ti voglio ___________________________, non ti basta?

– No, non mi ___________________________. Vorrei provare a stare un po’ di ___________________________ sola.

– Ma se hai ___________________________ che un mese…

A starci di più! ___________________________, un anno, ___________________________

Lo so è assurdo. Sto ___________________________, l’idea di perderti mi fa morire. Eppure, non ti sento più.

– Anche ieri ___________________________ non mi sentivi più?

– Tu devi sempre sporcare ___________________________ !

2. Claudia e Sandro in treno

Scrivi chi parla in questa sequenza: ____________________

– Voglio proprio vedere cosa ci diciamo adesso! Avanti parla!

Sandro io non voglio che vieni con me, non voglio vederti! Come te lo devo dire?

Perché sei venuto?

– Non ho potuto farne a meno.

– Ma siccome dovremo farne a meno, tant’è (tanto vale) farlo subito questo sacrificio.

– Sacrificio. Io non ho nessuna voglia di sacrificarmi. È idiota sacrificarsi. Ma perché? Per chi? Se Anna fosse qui, potrei anche capire i tuoi scrupoli… Ma non c’è.

– Sandro!

– Scusami. Non volevo sembrarti cinico. Ma non è meglio guardare le cose in faccia come sono?

– Per me sono esattamente come tre giorni fa quando ci siamo visti. Appena tre giorni fa, ci pensi? E tu e Anna…. Ma no, no, che non stanno così. Non è possibile che basti tanto poco a cambiare, a dimenticare…

– Basta molto meno.

-E` triste, è triste da morire. Io non sono abituata, non sono preparata. Senti qua, mai stata così sconvolta in vita mai.

Sandro perché non mi aiuti?

– Io credo che l’unico modo di aiutarci sia di stare insieme.

– No. Sono sicura di no. Mettiti lì. Mettiti lì, e alla prossima stazione tu scendi.

E tu?

Io… Io… Lasciami in pace!

Con le espressioni del dialogo qui sopra, scrivi un’espressione con lo stesso significato accanto a quella in corsivo.

ES: non voglio che vieni con me non desidero che mi accompagni

Non ho potuto farne a meno. ______________________________________________________

Sacrificio ______________________________________________________

È idiota ______________________________________________________

I tuoi scrupoli ______________________________________________________

Guardare le cose in faccia ______________________________________________________

Non sono preparata ______________________________________________________

Sconvolta ______________________________________________________

Lasciami in pace! ____________________________________________________

3. Claudia e Sandro in albergo a Noto

Chi parla?

(Canzone):“No, no, mai ti lascerò. No, no, sempre io ti avrò”

Sei pronta?

Sì, ma perché mi sono così innamorata di te?

Su su, fa’ presto!

Dov’è? Dov’è?

Ciao! Ci vediamo dopo.

No no, non puoi lasciarmi in una stanza d’albergo sola.

Appena pronta mi raggiungi. Io sarò sicuramente qua sotto, in piazza.

Va bene, ma prima devi dirmi che quando esci senza di me è come se ti mancasse una gamba. Vai pure da solo a visitare la città. zoppicherai. Devi dirmi che hai voglia di abbracciare la mia ombra che passa sui muri.

E poi devi dirmi che… devi dirmi che mi ami.

Lo sai. Perché devo dirtelo?

Già. Perché?

Ci vediamo dopo.

Il film descrive l’alienazione, l’incomunicabilità delle persone impegnate a soddisfare gli istinti più immediati, la “malattia dei sentimenti”

Che cosa vuol dire L’avventura?

Guarda come sono presentate le parole su due vocabolari.

Qual è la definizione che corrisponde al film?

s.f.

1 Avvenimento singolare, inaspettato: mi è capitata una curiosa a.; una delle solite avventure di viaggio

‖ Avvenimento pieno di rischio e d’imprevisto; impresa ardita: la sua vita è piena di avventure

‖ Romanzo d’avventura, genere letterario, spec. della letteratura per ragazzi, in cui predomina l’azione

‖ Mettersi in avventura, avventurarsi, correre il rischio

2 familiare Vicenda amorosa, frivola e passeggera: per lui è stata solo un’avventura

3 antiquato Buona fortuna, buona sorte

‖ Per avventura, per caso

http://www.grandidizionari.it/Dizionario_Italiano/parola/A/avventura.aspx

1 Avvenimento inaspettato, fuori dall’ordinario e curioso caso, vicenda: un’a. a lieto fine
2 Impresa che presenta imprevisti, rischi: un’a. in Africa
3 Relazione sentimentale non impegnativa flirt, tresca: a. galante
dim. avventuretta
sec. XIII http://dizionari.corriere.it/dizionario_italiano/A/avventura.shtml

Un’intervista di Monica Vitti sulla prima de L’avventura.

http://www.youtube.com/watch?v=YC2deYP2tsU https://www.youtube.com/watch?v=QEJuAnG0ND0

Ascolta l’intervista. Qui trovi alcuni passaggi.

La lavorazione di un film di Antonioni è sempre qualcosa di avventuroso, qualcosa di imprevedibile. E questo è uno degli elementi che ne fa un periodo importante della vita.

Le conseguenze poi sono altrettanto imprevedibili. Per esempio quando siamo andati a Cannes, era il mio primo festival, il mio primo film.

La sera dello spettacolo, la scalinata era piena di centinaia di fotografi, era una specie di… come se ci prendessero a tiro con dei fucili, con delle pistole. Era tutto pieno, tutto nero.

La proiezione de L’avventura a Cannes è stata drammatica.

Dall’inizio, dai titoli di testa, il pubblico sghignazzava, non si sa bene perché. Ridevano alle cose più gravi, quelle che ci erano costate forse più fatica, in cui credevamo di più. E così per tutto il film.

Pochi hanno seguito, forse hanno amato la proiezione de L’avventura.

Quando io sono uscita, piangevo come una bambina. Ero disperata. Mi sembrava che tutto il mio lavoro, tutti questi mesi, in cui avrei dato veramente tutto perché fosse un buon lavoro, non era servito a niente.

Avevamo tutti creduto in questo film, e andava nel vuoto, in questa gente che rideva, in questa sala mondana.

L’indomani accadde (è successa) una cosa imprevedibile.

Scendendo dalla nostra camera, nella hall dell’albergo c’era una lista, una lista lunghissima di nomi importanti: di registi italiani e registi stranieri, giornalisti, critici, scrittori, persone che avevano visto il film.

E questa lunga lista era preceduta da alcune parole: “Ieri sera abbiamo visto il più bel film che abbiamo mai visto ad un festival.”

Il trailer italiano con un commento che lascia perplessi. Guardiamolo http://www.youtube.com/watch?v=HugaF8w44Wk

“Non vi fu mai film più difficile.

L’avventura non è un film per tutti. È un film per pochi. Perché è una superba e orgogliosa opera d’arte.”